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Ho trovato la felicità, sotto le bombe ad Aleppo

Ho trovato la felicità, sotto le bombe ad Aleppo

Dal cielo piovono bombe. Ho trovato riparo nel seminterrato di un palazzo già bombardato, spero che da lassù vedano che è già bombardato e non sgancino più altre bombe.

Prima suonavano le sirene anti aeree, ora non suonano più ad Aleppo. Quando gioco con i miei amici a saltare tra una buca e l’altra lasciata dalle bombe, alzo sempre lo sguardo al cielo. Qui tutti lo facciamo, continuamente. Giochiamo in silenzio, non perché qualcuno dorme, per ascoltare i rumori degli aerei che ci vengono a bombardare. Appena li sentiamo ci disperdiamo senza salutarci sperando di rivederci ancora.

Questo è il secondo bombardamento della giornata, nel primo nessuno dei miei amici è morto. Ieri ho perso una mia amica, aveva 8 anni, uno più di me. Lei non aveva più i genitori ed era rimasta sola con la nonna. Una bomba ha centrato il palazzo dove abitavano, lo stesso palazzo dove ora mi sono rifugiato io.

Mio padre è morto più di un anno fa. Combatteva con i ribelli contro i militari, mia madre è viva ma non ha più una gamba; una bomba ha fatto saltare la nostra casa qualche mese fa. Io e lei ci siamo salvati, mio fratello e mia sorella no: avevano 10 e 12 anni.

Per un po’ di tempo abbiamo dormito nella scuola. Sono stato contento di dormire lì, perché a scuola ho vissuto momenti felici. Ricordo tutti i miei compagni di classe, le mie insegnati, i giochi nel cortile. Ho frequentato solo per qualche mese la scuola, poi le maestre sono andate via; era troppo pericoloso per tutti dissero. Ed era vero, due mesi fa hanno bombardato anche la scuola dove dormivamo. Lì dentro eravamo in tanti. Sono arrivati durante la notte. Ho sentito i rombi ed ho svegliato mia madre, siamo scappati. Giusto in tempo. Quante bombe… Qualcuno ha detto che ci furono più di 30 morti quella notte. Cinque erano sicuramente bambini come me, perché li conoscevo tutti.

 

Ecco le bombe. Stanno cadendo proprio ora. Quando cadono io mi tappo le orecchie, chiudo gli occhi e aspetto che finiscono. Ho paura, ma non posso fuggire. Piango, ma devo restare qui al buio anche se ne ho paura. Le esplosioni sono fortissime, tutto trema come durante un terremoto. Io non so bene cosa sia un terremoto, mi hanno spiegato che fa tremare tutta la terra e le case cadono distrutte.

Qui ad Aleppo la terra trema tutti i giorni e più volte al giorno, ma non è il terremoto. Arrivano gli aerei e sganciano tante bombe, molto grandi. Gli adulti mi dicono che Assad e i Russi ci bombardano. Io non lo so chi siano questi, so solo che devo nascondermi, nel buio, dove trovo riparo e attendere che finisca.

Una volta ho sperato che una bomba mi colpisse, così avrei potuto raggiungere i miei fratelli. Mi hanno detto che dove sono mia sorella e mio fratello è bello, le bombe non cadono mai e si è sempre felici. Anche io voglio essere felice, giocare senza dover più pensare agli aerei che portano le bombe; andare a scuola e diventare un architetto, per ricostruire una casa per me e mia madre e per i miei amici.

Cadono le bombe. Boom. Boom. Boom. Boom.
Cadono le bombe su Aleppo. Una cade vicino a me. Chiudo gli occhi e poco dopo vedo i miei fratelli che corrono ad abbracciarmi, sono felici, mi prendono per mano e mi portano con loro. Sono felice anche io ora, non sento più le bombe e qui tutto è illuminato. Anche io ho trovato la felicità, sotto le bombe ad Aleppo.

 

 

Foto: By Voice of America News: Scott Bob report from Azaz, Syria. – http://www.youtube.com/watch?v=YvOZnXeJs3M&feature=plcp, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=21076146